Tonina Garofalo
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ScrittiVia Ripetta Entra "Il prof. Gentilini" L'aula di pittura del 1 ° Corso tenuto dal prof. Franco Gentilini brulicava di ragazzi provenienti da tutto il mondo: persiani, colombiani, giapponesi, vietnamiti, arabi e, si sa, molti italiani. Colori e suoni diversi si intrecciavano, il brusio si elevava di tono in un continuo crescendo. Seduta su un alto sgabello, mi sentivo sperduta, stordita, cercavo disperatamente un viso amico, una persona a cui poter rivolgere la parola. Ma, ecco, improvvisamente il vocio si placò. Il professore Gentilini, artista già assai noto per le sue figure dalle dolci curve, seguito dal suo assistente, entrò nella nostra aula con un incedere piuttosto eretto, l'espressione bonaria e nello stesso tempo ironica, accentuata da un paio di folti baffi. Osservò, con disinvoltura, i disegni posti sui cavalletti maestosi e, continuando velocemente il suo giro, ci augurò buon lavoro. La modella sdraiata su di un grande tavolo di legno, con un lenzuolo drappeggiato che le serviva da sfondo, aveva vicino a sé una piccola stufetta rotonda che, purtroppo, riscaldava molto poco la stanza ampia. Dai finestroni antichi si intravedevano i tetti delle case sul Lungo Tevere, le baracche galleggianti. I platani lasciavano filtrare con morbidezza i raggi del sole, alto nel cielo. Durante l'intervallo la modella riuscì a sgranchirsi un po' e coprendosi con la vestaglia cominciò a fare amicizia con tutti noi. In un primo momento, l'esibizione della sua nudità mi aveva scioccato un poco. Il lavoro mi assorbì talmente, sino a farmi superare l'iniziale disagio. Durante una pausa, una ragazza molto bruna attirò la mia attenzione: "Ciao, come ti chiami?". "Anna" rispose. Dopo qualche minuto, con la complicità tipica di noi meridionali, sapevo già che era nativa di Pizzoni e che faceva parte di una famiglia numerosa, Era, questa ragazza, mia prima amicizia di studio, molto umana e simpatica. Capii subito che aveva tanta voglia di studiare e che saremo diventate amiche per la pelle. Dopo circa mezzora, la modella ci avvisò che potevamo ricominciare il lavoro interrotto e con fervore tentai di riprendere, fedelmente dal vero, le membra della modella con le proporzioni più esatte. Il risultato, osservando il disegno da lontano, mi sembrò buono. Fissai il lavoro con la lacca e lo riposi nella cartella. La campanella suonò, Anna mi raggiunse dicendomi: "Ciao. Ci rivediamo?". "Si, — risposi — a domani". Soddisfatta dalla mia prima giornata di studio, ma ancora piena di ansietà, mi avviai alla fermata del 26per prendere l'autobus che mi avrebbe condotta al Pantheon. Da lì il 94 mi avrebbe riportata a casa. Nella memoria i numeri hanno un senso come i colori, per me.
Il Papa “senza confini” (Fiumefreddo Bruzio, 2-4-2005)
Con Giovanni Paolo II, non si è spenta la fiaccola dell’Amore, di quell’Amore immenso che ha permeato tutta la sua vita e che ha trasmesso con entusiasmo e forza inaudita a tutti gli uomini della Terra. L’esempio mirabile del suo apostolato, della sua dolorosa “Via Crucis”, vissuta nell’accettazione totale della volontà di Dio; il suo ampio sorriso, a volte scherzoso; la sua “voce” attesa, ascoltata da tutti, hanno infuso fiducia, gioia, speranza. Il suo “Gesù, confido in Te”, sempre attuale e lo sarà fino alla fine dei tempi, ci indica la via della contemplazione, dell’Adorazione, dell’azione controcorrente, da seguire come veri apostoli Cristiani. Un S. Padre che ha compreso i limiti dell’uomo, che ha sfidato ideologie e religioni diverse; un Papa dalla “Carità professata”, che ha saputo perdonare, un secondo S. Paolo che ha trascinato la sua figura sofferente e mortale per le vide del mondo, senza risparmiarsi, senza demordere, fino all’ultimo istante della sua vita, con l’unico splendido obiettivo obbligato: portare Cristo al mondo intero. Ringrazio Dio per il dono meraviglioso di Giovanni Paolo II che con la sua “solare ed eccelsa figura”, rimarrà nei cuori di tutti gli uomini, in particolare nell’anima dei giovani che ha amato immensamente e nel cui cuore ha deposto, sin dall’inizio del suo apostolato, la Luce della Pace e della Speranza.
Un Papa coraggioso (Fiumefreddo Bruzio - 28-2-2013)
© Tonina Garofalo 2008 |