Tonina Garofalo
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Giuseppe SelvaggiIl futuro e le conclusioni su Tonina Garofalo Con la mia S, l'ordine alfabetico mi permette di chiudere le pagine di colleghi dedicate alla pittura di Tonina Garofalo. Coincide con la conoscenza più retrodata che ho di questa pittrice, a parte Cesare Vivaldi, uno dei grandi poeti contemporanei. Egli ha portato al battesimo delle mostre la pittrice, giovane e lieta: situazioni interiori che fortunatamente persistono anche ora nel suo fiducioso abbandonarsi al progetto di vita incrociato tra arte e famiglia. Le parole di Vivaldi sono nella sezione del già pubblicato sull'artista, facendo parte della storia di lei: del suo avanzare gioioso e drammatico, tra volontà di lavoro con ricerca e quiete del volere e del sapere che la felicità culturale è anche felicità del nostro quotidiano esistere. Questo è detto per chiarire i lunghi silenzi della nostra Tonina Garofalo nella trincea dell'arte prodotta e mostrata senza interruzioni. Tanto di più avrebbe già ottenuto, tali sono le sue qualità di narrante tramite immagini, di provocante tramite i colori, di vocata alla pittura ed al suo mistero operante tra gli uomini. Tonina Garofalo un giorno della sua giovinezza, bella in se stessa e nella sua personale figura, mise un alt ad una esperienza nata e andata ben avanti sotto il più augurale benvenuto: con quella di Cesare Vivaldi bastava l'attenzione di Filiberto Menna — altro critico di indagamento e di scoperte, purtroppo andato via tra noi nella pienezza di scrittore — oltre che di base ad un cammino squillante di successo esterno, insieme alla sostanza intima, di vittoria d'arte. Questa vittoria non s'è perduta. È presente, con l'opera della pittrice. In questa monografia dedicata alla Garofalo di lei si vedono rare immagini sulla persona e la famiglia. Sono essenziali, a dirci tenerezza e motivi del suo silenzio di artista. Quasi una rinuncia. La docenza, sempre nell'arte, quindi i ragazzi del Liceo artistico, i propri ragazzi, per anni, per progetto diventarono la sua esistenza. Quasi un dietro front dalle posizioni conquistate. Era venuto a mancare anche, a Roma, un compagno del fronte di lavoro e di ricerca, il pittore Luigi Di Sarto: uno dei protagonisti della società dell'arte di assalto e di scavo, figlio degli anni beats. Silenzio, interrotto da rare apparizioni, inevitabili nel proprio ambiente di lavoro. In Tonina Garofalo l'essere pittore rimaneva asse portante della vita interiore, in un crescendo di accumulo di esperienza: osservazioni, immagazzinamento di cultura visiva. Siamo alla Tonina Garofalo delle opere recenti e di quelle con selezione dipinte e messe da parte negli anni di silenzio. Ne risulta una artista di superiore impegno, di comunicazione attuale e insieme senza datazioni stagnanti. Invece con la datazione della stella misteriosa che unisce trasmissione di emozione, la cosiddetta poesia, e strumenti di esecuzione, la cosiddetta tecnica. In unità scattante. Ciò che si avverte nell'opera di insieme della Garofalo - e la collega, delle ultimissime generazioni, Vivien J. Hieber lo ha avvertito persino facendo un alto nome di coincidenze involontarie ma vere nell'aria della cultura e della civiltà, citando Michael Rothenstein, un grande dell'Europa moderna - è il collegamento evidente con l'arte prodotta fuori dal suo ambiente. Sarà un fatto di intuizioni soltanto? Certo, anche. Tonina Garofalo ha evidenti antenne che captano segnali del simbolo come si è evoluto nella pittura moderna. Si inserisce con coscienza di intervento nelle geometrie, di colori di linee di composizione, che sono conquista parallela della figurazione come delle diverse formalità. Costruisce il quadro narrando ed insieme poetando, ragionando ed insieme esplodendo secondo istinto inventivo. Le opere hanno titoli di riferimento, che a volte possono persino ridurre la potenzialità di lettura polivalente, da parte di chi vede l'opera. La tentazione di produrre cicli chiusi è testimonianza di una fantasia organizzatrice ma anche rischio di imbrigliamento della fantasia. Però il risultato è ottimo. In un suo, ad esempio, segno zodiacale, mettiamo Vergine, è possibile ritrovarsi da parte di un Pesce, pur rimanendo solide le interpretazioni originali. La polivalenza di lettura del segno della Garofalo scatta da una realtà che rimane anche solo quella realtà. La pittrice deriva sapienza poetica della sua preparazione sui classici, per cui l'immagine era anche strumento per narrare il non dicibile - vedi la grande arte sacra — e dal suo essere spontaneo artista di oggi. Si è insistito sui termini "segno" "segnali". Osserviamo l'immaginazione della Garofalo. Notiamo come nel suo quadro diventano mobili le geometrie stabili quale il cerchio insieme vortice, il triangolo insieme incrocio ruotante tramite il colore, il quadrato che conduce verso l'impossibile dell'immaginazione e della verità geometrica. Per dire questo esiste un detto popolar-intellettuale: la quadratura del cerchio. Cosa possibile, ormai anche in matematica. Nell'arte visiva ciò è evidente attraverso il ruotare interiore dell'immagine. La segnaletica evidente della nostra Garofalo si inserisce in tale capacità di narrare e poetare tramite immagini, in apparenza fisse, ed invece interiormente mobili, in noi e nello sguardo. C'è, dentro l'assimilazione culturale e visiva del Futurismo. L'osservazione porta ad indicare la Garofalo anche sul limite di astrazione tramite figuratività seguendo il tracciato della realtà: per cui un volto è un volto, un cerchio è un cerchio, ed insieme sono l'opposto, secondo lo spettatore del quadro vuole e intende. Altro sulla capacità emozionale e visiva della pittura della Garofalo è detto magistralmente nelle note precedenti. La raccolta di immagini scelte e disponibili dalla sua produzione potranno anche essere riavvio di un cammino di artista già avviato sotto gli auspici della pittura avanzante degli ultimi decenni. Musica in particolare ed arti della visione stanno unendo etnie mentali, culturali, tradizioni varie dal mondo. Nell'insieme della pittura di Tonina Garofalo si avverte tale tensione, di essere nel passo e dentro le orme giganti dei protagonisti che hanno rinnovato l'uomo, in questo Secolo calante, essenziale nella storia dell'uomo. Chi scrive - curando questa monografia — ha seguito l'artista solo dalle ultime sue giornate d'arte, dopo quelle del silenzio di madre e di raccoglimento familiare. Per completare la testimonianza ritiene aggiungere nelle successive pagine critiche già edite uno dei suoi precedenti scritti: per affermare la non occasionalità nel coordinamento di questo libro. Anche quelle del critico sono in fondo parole. Per un Pittore conta l'immagine visiva immersa nella gioia. Questo libro è nelle pagine che seguono: colori, linee volumi che sono pietra, architettura. La pittura resta solo pittura. Il resto è nostra aggiunta. Buona lettura visiva.
Nella civiltà del Segno Geometrie della Psiche: sono questo, anche , i quadri e i segni di Tonina Garofalo, narrati in un rigoroso diario sulla soglia dell'onirico. Dipinto da lei, rivissuto da chi - pubblico dell'arte - vi si specchia. Tale, segreta e immediata, è la comunicazione poetica della pittrice. Capta la civiltà visiva del Segno, in cui è immerso l'uomo oggi: nel quotidiano esistere tutti nella religiosità del simbolo. Per quest'ultima strada Tonina Garofalo è artista di intuizione con cultura vissuta: in Pittura bella, allo sguardo e dentro.
Testo nell'invito alla mostra personale alla Galleria "Il Coscile ". Castrovillari, dic. 1992
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© Tonina Garofalo 2008 |