Massimo Cesario, “I sogni secolari di Tonina Garofalo” in Monografia in Pittura, Gangemi Editore, Roma 1996: Personalità d’artista ben e lo si coglie chiaramente attraverso l’evoluzione della sua pittura oggi.
Tonina Garofalo, allieva di Gentilini, unisce, sin dai suoi esordi, la passione del dipingere allo studio dell’arte.
Non pare vi siano dubbi sul fatto che la figuratività della Garofalo sia “simbolica”, essendo, nei suoi quadri, tutto narrato per simboli; così come vi pare non vi possano essere dubbi sulla sua “capacità di trasfigurazione fantastica”, sulla sua abilità di misteriosa narratrice figurativa; sono connotazioni evidenti della sua pittura, messe in risalto sin dall’inizio.
Nei quadri di Tonina Garofalo, tutto diviene sogno; quel sogno però, oltre ad inventare, rivela: è “rivelazione della realtà profonda dell’essere dell’esistere inconscia” scriverebbe Giulio Carlo Argan se fosse ancora tra noi. Uno dei sogni secolari di Tonina Garofalo è dunque proprio questo: la narrazione di un viaggio che avviene nella memoria, nel ricordo ancestrale dell’evento artistico, un viaggio che ci riporta, attraverso una rielaborazione del tutto personale, all’arte come esplorazione dello sterminato mondo dell’inconscio; viaggio che riporta la nostra immaginazione alla freudiana autonomia della vita psichica, e dunque, per estensione, dell’arte come strumento d’indagine dei contenuti e dei processi della mente umana.
Non è un caso che nei suoi quadri ricorrano titoli come «Schermo» o «Sensazioni»; lo Schermo è il quadro stesso, rappresenta il punto d’incontro tra realtà e immaginazione, tra figurazione e astrazione; le Sensazioni, sono quelle che salgono dal mondo interiore della psiche.
I richiami della realtà che la pittrice suggerisce insinuando nelle sue composizioni una semplice foglia (in ‘Autunno del ’90), un modulo geometrico (come la squadra di Sensazioni 1 e 2 del ’91), un trasparente profilo di donna (in II colore dello sguardo del ’95), a contatto con le atmosfere fantastiche ed infinite che dominano il quadro, creano una particolare tensione evocativa. È proprio attraverso questa tensione che si esprime, da sempre, l’arte di Tonina Garofalo.
Filiberto Menna, Roma 1984: …un temperamento espressivo e una marcata capacità di trasfigurazione fantastica… (…)
Cesare Vivaldi, Roma 1983: …si tratta di una figuratività che narra per “simboli” e che quindi non è affatto effusa e distesa, bensì ellittica, capziosa, proprio per questo capace di isolare particolari estremamente significativi e di convogliarli, al fine di costringerli a significativi di estrema densità, nell’evento spaziale. (…)
Giuseppe Selvaggi, Roma 1989: Nella sua generazione può chiedere di essere indicata con un brivido di originale apporto alla figurazione simbolica. (…)
E tra gli altri: Toni Bonavita, De Tommasi, Rita Fusco, Giuseppe Marino, Franco Miele, Luigi Montanarini, Dante Ricci, Fernando Salmeri, Luigi Tallarico, Andrea La Porta, Massimo Cesareo, Renato Civello, Vivien J. Hieber, Francesca Marozza, Rosanna Ruscio, Maria Tolone, Lucia Di Spirito, Tonino Sicoli, Alfonso Leone, Roberta Lanzara, Aldo Cancellieri.